VHS
DRAMMATICO
ANNO: 1980
REGISTA: ANDRZEJ WAJDA
ATTORE 1: JERZY RAZIWILOWICZ
ATTORE 2: KRYSTYNA JANDA
CASA PRODUZIONE: SAMPAOLO
DURATA: 150 min
"L'uomo di ferro" (1981) è la continuazione di "L'uomo di marmo" del 1976. Cinque anni sono trascorsi fra i due film. La struttura documentaria delle due opere è identica; ma la situazione politica della Polonia è ben diversa. Nel 1980 uno Sciopero nei Cantieri Lenin di Danzica ha dato origine al sindacato Solidarnosc, indipendente dal potere politico. In "L'uomo di marmo" una giovane cineasta, piena di entusiasmo, da una statua di marmo è risalita allo stakanovista degli anni 50: Mateusz Birkut che da eroe è diventato un traditore, perchè ha rifiutato di testimoniare il falso in un processo prefabbricato. Riabilitato nel 1956, Birkut era stato ucciso durante la repressione dei moti operai di Danzica nel 1970. Questo lo sappiamo da "L'uomo di ferro", poiché Wajda inizia il suo racconto proprio alla vigilia del 1970, quando la regista Agnieszka va alla ricerca di Birkut e incontra il figlio di quest'ultimo, Maciek, col quale si sposa. Maciek aveva partecipato ai moti studenteschi del 1968, e disapprovato dal padre, operaio ai cantieri navali di Danzica, aveva rotto ogni rapporto con lui. Traumatizzato dalla morte del padre, Maciek era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico, dopo aver interrotto gli studi, quindi era stato assunto come operaio ai cantieri navali. Lì favorisce l'avvicinamento degli operai agli studenti.