DUE PADRI DI TROPPO con Robin Williams e B.Crystal
VHS
COMMEDIA / COMICO
ANNO: 1997
REGISTA: IVAN REITMAN
ATTORE 1: ROBIN WILLIAMS
ATTORE 2: BILLY CRYSTAL
CASA PRODUZIONE: WEA
DURATA: 95 min
Jack (Billy Cristal) è un uomo pienamente soddisfatto della propria vita: sposatosi da poco per la terza volta, è un avvocato si successo, sa affrontare brillantemente ogni situazione, gestire il potere ed è pieno di soldi. Dale (Robin Williams) è il tipico fallito: aspirante scrittore, aspirante suicida, emotivamente instabile e tremendamente bisognoso di qualcuno che possa riempire il vuoto della sua esistenza. Ma ecco che, all'improvviso, appare una loro vecchia fiamma (Nastassia Kinski, per la prima volta in un ruolo non drammatico) con la quale entrambi avevano avuto una breve relazione circa diciassette anni prima e che ora, disperata, racconta a tutti e due la stessa storia: suo figlio è scappato di casa e lui, si proprio l'uomo che si trova di fronte a lei, potrebbe esserne il padre. Scettico il primo, emozionato il secondo, i due, unendo ben presto le loro forze, si mettono sulle tracce di Scott (Charlie Hofheimer, già apparso in Boys al fianco di Wynona Ryder), inseguendo per mezza California il ragazzo al seguito del tour degli Sugar Ray, una delle realtà del nuovo rock underground americano.
Si ride, certo, pur non mancando scene introspettive ed una analisi, in fondo seria, dei rapporti mai facili fra un padre ed un figlio, ma non si può evitare di restare delusi da quello che finisce per diventare, e questo vale soprattutto per Robin Williams, un macchiettistico "one man show". E se per un attore comico è normale esagerare, essere sempre sopra le righe, arriva anche per lui il momento in cui deve sapersi rendere conto che qualcosa è cambiato; sicuramente non è facile, e lo stesso Jerry Lewis è rimasto sempre ancorato al suo passato senza volere o riuscire, quasi mai, a voltare pagina, ma il rischio, tangibile e da non sottovalutare, è quello di suscitare nel pubblico più pena che risate. Robin Williams è sicuramente un bravissimo attore, ma i tempi di Mork e Mindy sono ormai solo un lontano ricordo e continuare ad abbandonarsi ad una comicità prettamente fisica, fatta di smorfie, gesti e versi non può che risultare controproducente, basti vedere la scena in cui Dale si produce in una inutile galleria di personaggi insignificanti ed oltremodo irritanti, una sequenza gratuita, inserita per puro autocompiacimento. Abbiamo sempre avuto a che fare con un bambino poco cresciuto che viveva in un corpo da adulto, ma ora quel bambino è invecchiato e, se non si corre prontamente ai ripari, si tende a sfociare nel patetico.
E' l'aberrante messaggio di fondo, comunque, per quanto nascosto fra le righe, a rendere Due Padri Di Troppo addirittura inquietante: la felicità è del vincente, ricco sfondato e con tanto di bella moglie al fianco, per tutti gli altri non resta che la menzogna per andare avanti, con gli altri e con sè stessi.