BEAUTIFUL CREATURES - LA SEDICESIMA LUNA
DVD
FANTASCIENZA
ANNO: 2013
REGISTA: RICHARD LaGRAVENESE
ATTORE 1: ALDEN EHRENREICH
ATTORE 2: ALICE ENGLERT
CASA PRODUZIONE: EAGLE
DURATA: 119 min
DISPONIBILE ANCHE IN BLU-RAY
Maghe bellissime e adolescenti inquieti, la provincia americana e una sceneggiatura a prova di cuori di pietra
Boris Sollazzo
Una giovane maga in un piccolo paese conservatore e bigotto d'America, crea scompiglio, morale e meteorologico, nella comunità. E nel cuore di un ragazzo che è disposto a tutto per lei. Lei vive con lo zio e la nonna, lui ha subito un lutto che lo porta a isolarsi nella lettura. E saranno proprio i libri, di ogni genere, a unirli e, forse, dividerli. Il loro sentimento passerà per prove durissime, provocate dalla natura di lei ma anche dall'incantesimo che lui, umano, le ha fatto: l'amore.
La trama di Beautiful Creatures è semplice, un usato sicuro che mette insieme magia, adolescenza, amore e scontri edipici. Ma nonostante la mancanza di originalità, funziona. Soprattutto perché, a dispetto del titolo non proprio felicissimo, è un polpettone sentimentale che, nel caso in cui amiate il romanticismo teen e le atmosfere ero-fantasy (ero sta per eroiche ed erotiche), non potete perdere. Il pacchetto "maga cerca mortale per maledizione centenaria da estinguere e amore impossibile da vivere", con annesse scene madri che farebbero piangere persino il più cinico dissacratore, è imperdibile per chi ha il cuore tenero. Anche perché, come qualità, ritmo e coinvolgimento emotivo dello spettatore siamo ai livelli del primo Twilight. Ed era forse inevitabile, visto che il buon Richard LaGravenese - ottimo l'esordio con Kiss, pessimo il prosieguo con P.S. I Love You e Freedom Writers (entrambi con Hillary Swank, che dopo Million dollar baby si è rivelata una Regina Mida al contrario nella scelta dei copioni)- è uno sceneggiatore accorato e strappalacrime. I Ponti di Madison County, per Eastwood, ancora fa piangere in molti e, a suo modo, pure La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam o l'esagerato L'uomo che sussurrava ai cavalli di Robert Redford.
Ha i suoi eccessi anche Beatiful Creatures, ma alla fine ti conquista. Per la scelta degli attori, da quel Jeremy Irons che se gli dai un film in costume non gigioneggia troppo - o, forse, semplicemente può farlo senza che dia fastidio - a un'Emma Thompson che nella parte di una cattiva con risvolti comici è deliziosa. E le mise di Emmy Rossum, giovane strega maliziosa e bellissima, inducono al peccato ben più di qualsiasi "reclamazione". Cos'è la reclamazione? Il centro di questo racconto tratto dalla saga di Kami Garcia e Margareth Stohl: a 16 anni ogni maga viene reclamata dalla sua vera natura, che sia luce o tenebre. La splendida Lena (Alice Englert) è decisa a sfuggire a quella che sembra un'oscura predestinazione, l'ingenuo e un po' goffo Ethan (Alden Ehrenreich, bel talento scoperto da Francis Ford Coppola per Segreti di famiglia che finora non ha dato quanto ci si aspettava: forse per quella risata insopportabile) è pronto a tutto per avere il suo cuore e portarla dal lato giusto della forza. Il resto sono effetti visivi semplici ma efficaci, un romanzo d'appendice ben condotto e un cast solido che non ti lascia annoiare nonostante i 135 minuti di durata. La fotografia è forse scontata ma efficace, i costumi sono belli e "divertenti" - e, quando serve, anche sexy -, la commistione in sceneggiatura tra umano e soprannaturale è ben calibrata, con il raffinato e irriverente riferimento a Nancy Reagan (e a un cult del genere) a far da ciliegina sulla torta insieme al pomeriggio al cinema della coppia maledetta a vedere, ovviamente, Final Destination 6. E persino quella Emma Thompson che nello scontro finale si fa femminista arrabbiata e dice che "l'amore è l'incantesimo che gli uomini usano con le donne per tenersi il potere" fa parte delle riflessioni non scontate disseminate nel film.
Beautiful Creatures il suo lo fa, porta a casa il risultato giocando anche abbastanza bene. L'unico difetto di questo filmetto solido e avvincente sta nel finale che lascia presagire uno o più sequel: l'impressione, infatti, è che questa storia avesse il respiro giusto per un'unica sortita al cinema.